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Cabine, castelletti, arcate, pavimenti… quanto conta il MADE IN ITALY nel mondo degli ascensori?

Immagine art1Quanto conta il MADE IN ITALY nel mondo? E soprattutto quali sono le prospettive delle imprese italiane nel prossimo futuro? Fino al 2016 il commercio internazionale ha fatto registrare un incremento, pur senza raggiungere i livelli precedenti alla crisi: è stata una crescita incostante, senza i canoni della salita definita. Nel 2017 invece si è registrata una chiarissima inversione di tendenza, con una decisa accelerazione: il commercio, nel settore di riferimento ascensoristico, ha viaggiato con un incremento del 5%, questo è un dato rassicurante e di sicura inversione di tendenza. Il mercato nazionale è certamente sostenuto dall’export perciò puntare di più all’Estero deve essere un’indicazione da tenere ben presente nel prossimo futuro. Per quanto riguarda gli obiettivi sensibili non bisogna dimenticare che il punto di riferimento è sempre l’Europa e che la Russia prima dell’embargo appariva come un mercato in netta crescita. Quello che appare ancora più cruciale è che questo trend appare destinato a rafforzarsi anche per il 2018 nel quale Stati Uniti ed Europa appaiono affiancati nelle prospettive di sviluppo. Ciò che può rallentare la crescita per quanto riguarda il mercato dell’export europeo e quello italiano in particolare è il valore dell’euro che appare troppo elevato nei confronti del dollaro e questo frena la competitività delle aziende nazionali sull’export. La soglia che penalizza le imprese italiane è ancora lontana e si situa intorno all’1,30 rispetto al dollaro mentre a oggi siamo ancora intorno all’1,25. E dato ancora più interessante per quanto riguarda il nostro export è che la quota di mercato appare invariata, intorno al 3% del dato generale, e le aspettative di crescita per il triennio 2018-20 appaiono chiare. E’ importante sottolineare anche il dato macroeconomico sensibile che proviene dall’Asia le cui dinamiche annunciano una crescita variabile intorno a 6-8%, sintomo evidente che la crisi globale del 2007 appare definitivamente alle spalle. Ci sono almeno 15 aree geografiche prioritarie per quanto riguarda l’export italiano con prospettive di crescita generali che variano però nelle previsioni dal +6,5% del Vietnam fino allo 0,8 della Russia, passando per altre crescite significative:
– India e della Cina (+6,2)
– Canada (+5,5)
– Stati Uniti (+5,6)
– Repubblica Ceca (+5,7)
– Emirati Arabi (+3,5)
– Arabia Saudita (+3,7)
– Brasile (+2,3)