L’ascensore rappresenta il metodo di spostamento verticale più comodo. Soprattutto quando un edificio si sviluppa notevolmente in altezza, la sua presenza può rappresentare un beneficio non da poco, permettendo di raggiungere i piani alti risparmiando non solo tempo, ma anche una notevole dose di fatica, soprattutto quando si recano con sé pesi aggiuntivi, come ad esempio le borse della spesa. Tra le caratteristiche che diversificano le piattaforme per il trasporto verticale, c’è anche la velocità. In effetti tra un modello e l’altro possono sussistere notevoli differenze in termini di rapidità, anche perché una cosa è dover servire magari un palazzo di quattro piani e ben altro è doverlo fare con un edificio che a sua volta va a toccarne una decina e oltre. Per capire meglio quali differenze possano sussistere in tema di velocità, basti ricordare come gli ascensori più rapidi attualmente esistenti sono considerati quelli del Taipei 101 (il terzo grattacielo più alto del mondo), i quali possono arrivare a toccare una velocità di 60,6 km l’ora e permettono di raggiungere il tetto dell’edificio, sito all’89esimo piano a quota 382 metri, in un lasso di tempo attestato a circa 40 secondi. Un record realizzato da Toshiba che è stato messo in discussione dall’annuncio di Mitsubishi Electric, la quale intende a sua volta realizzare l’ascensore più veloce del mondo per la Shangai Tower che svetta nel cuore di Pudong (il quartiere finanziario della città) per effetto di un’altezza di 632 metri. I tre ascensori principali, in questo caso, arriveranno a viaggiare toccando una velocità pari a 18 metri al secondo, al fine di raggiungere il 119° piano, ove è posizionata la terrazza panoramica. In questo caso la velocità raggiunta sarà di 1080 metri al minuto, ovvero quasi 65 chilometri orari. Naturalmente una velocità di questo genere potrebbe rappresentare un notevole problema per gli utenti, ad esempio sotto forma di fastidi alle orecchie. Ad evitarli è un sistema di regolazione della pressione atmosferica, simile a quello degli aerei. Negli edifici normali, a prescindere dalla loro altezza, non sono naturalmente necessarie queste velocità, che però possono differire in maniera anche notevole, proprio in considerazione del contesto che ognuno di loro è chiamato a servire. Cosa dice la normativa esistente, al proposito?
Il DPR 214 del 2010
La velocità degli ascensori è in effetti il tema affrontato dal DPR 214 emanato nel corso del 2010, in particolare del Capo II. Adibito al recepimento delle modifiche alla Direttiva 95/16/CE, esso va in pratica a dividere la famiglia degli ascensori in due ben determinate categorie: 1) gli “ascensori veloci”, la cui velocità è superiore a 0.15 m/s, i quali vanno a ricadere nell’ambito della Direttiva Ascensori; 2) gli “ascensori lenti”, la cui velocità è inferiore o eguale a 0.15 m/s, che ricadono invece nella Direttiva Macchine. Va anche precisato come nell’ambito di applicazione del Capo II del Decreto appaiono rientrare sia gli elevatori per disabili che i montauto con utente a bordo i quali siano dotati di supporto di carico e non necessariamente di cabina e che vadano a muoversi con una velocità inferiore o pari a 0.15 metri al secondo su un percorso anche inclinato con corsa superiore o uguale a 2 metri (fermi restando gli altri requisiti che sono propri nella definizione di un ascensore).
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